Vaccini pediatrici, utili o dannosi?
Non voglio aprire questo tema perché troppo articolato e perché in fin dei conti è meno utile alla causa rispetto ai temi sopra discussi. Mi limito pertanto a poche sintetiche considerazioni.
La teoria su cui è basata l’efficacia dei vaccini è incentrata sulla loro capacità di stimolare la produzione di anticorpi. Quello che non è chiaro è se tale produzione produca immunità. Per esempio i bambini anemici di agammaglobine sono incapaci di produrre anticorpi, tuttavia guariscono dalla malattie infettive quasi con la stessa velocità degli altri bambini. Evidentemente l'immunità naturale è un fenomeno complesso che coinvolge molti organi e sistemi.
Le peggiori pandemie nella recente storia dell’umanità, una su tutte la peste, sono scomparse senza l’ausilio di rimedi farmacologici. Il tasso di mortalità da malattie infettive è diminuito nel tempo in maniera proporzionale alle migliorate condizioni igienico-sanitarie, come la potabilizzazione delle acque, l’acqua corrente nelle case, le fognature, i sistemi di stoccaggio dei rifiuti, ecc. Tutti i grafici della mortalità da malattie infettive dei principali stati del mondo evidenziano come la diminuzione fosse iniziata già ai primi del 900, con un drastico calo verticale che, prima dell’introduzione negli anni cinquanta delle vaccinazioni di massa, era già arrivato a toccare il minimo storico, passando per es. negli Stati Uniti da 800 morti ogni 100mila abitanti a meno di 100. Queste informazioni così come il grafico sottostante, sono tratti dal sito governativo americano del CDC (Centers for Disease Control and Prevention), v. http://www.cdc.gov/mmwr/preview/mmwrhtml/mm4829a1.htm
E oltretutto, tra le 10 principali cause di morte nel 1900, l'unica riconducibile alle malattie infettive che afferiscono agli attuali vaccini era la difterite, che però all'epoca era al decimo posto. Le prime 3 cause di morte da malattie infettive erano polmonite, tubercolosi e diarrea, che rappresentavano un terzo delle morti totali.
Anche secondo l'Associazione Britannica per il Progresso della Scienza, le malattie infantili diminuirono del 90% fra il 1850 ed il 1940, parallelamente al miglioramento delle pratiche sanitarie ed igieniche (% in linea con la curva di decrescita negli USA su menzionata).
In Ungheria negli anni trenta la popolazione delle campagne venne vaccinata contro la difterite, quella di Budapest no. Il calo del tasso di mortalità per difterite fu pressoché identico nei due gruppi. Nel 1932, il Cantone di Ginevra viene vaccinato contro la difterite, quello di Vaud solo 12 anni più tardi. Nel corso di questi 12 anni, nel cantone vaccinato i casi di difterite scendono da 137 a 20, mentre in quello non vaccinato da 135 a 25. Tra il 1940 e il 1950, in seguito alla vaccinazione di massa contro la difterite in Inghilterra il numero di decessi cala da 2.480 casi a 49; a Berlino 6 anni di non vaccinazione portano allo stesso risultato. (Fonte “Delarue, L'intoxication vaccinale” su dati OMS - tradotto anche in italiano). Per maggiori dettagli v. nel capitolo Bibliografia & Webliografia la pubblicazione scientifica di Paolo De Bernardi.
La verità è che il cardine della cura e della prevenzione delle epidemie infettive, come per es. quella del colera ancora frequente in diverse zone del pianeta, risiede nella potabilizzazione delle acque e nel miglioramento dei servizi igienici e sanitari presso le zone di endemia.
Nella relazione della Direzione Generale del Comitato Esecutivo dell'OMS relativa al programma di lotta al vaiolo del 1977 si afferma che il vaiolo è stato debellato dal cosiddetto programma “modificato”, ovvero dall’aver rinunciato ad una vaccinazione di massa incontrollata (che a detta dell’OMS e di tanti esperti ha causato più danni che benefici e che doveva essere interrotta molti anni prima), e dando invece importanza ad una precisa vigilanza, ad un corretto isolamento dei malati e alla disinfezione di tutti gli oggetti entrati in contatto con essi.
Nel 1989 il CDC riportò: ….nelle scuole con un livello di vaccinazioni superiore al 98% si sono avute epidemie (morbillo) fra i bambini di età prescolare.., ..l'apparente paradosso è che, quando il tasso di immunizzazione al morbillo aumenta a livelli alti in una popolazione (Ndr per effetto, appunto, delle vaccinazioni di massa), il morbillo diventa una malattia delle persone immunizzate.