Vaccini pediatrici, utili o dannosi?
Siamo una coppia di genitori che ha deciso di contribuire con questo sito ad informare adeguatamente altri genitori che si accingono a vaccinare i propri figli. L'idea è quella di concentrare in un unico punto le informazioni essenziali relative ai vaccini pediatrici, che altrimenti sarebbero sparse in tante diverse fonti. Inizialmente avevamo pensato ad una semplice pagina su Facebook da condividere con i nostri amici e amiche. Ma dal momento che la materia è davvero vasta e, come scriviamo più avanti, tende all'infinito, ci è sembrato più intelligente creare un sito pubblico, aperto a tutti i genitori o futuri tali, e realizzato con uno strumento WIKI come questo (Docuwiki), che consenta a chiunque abbia a cuore questa materia di portare il proprio specifico contributo. Abbiamo messo un'unica regola: chi vuole partecipare all'integrazione dei testi deve fare una richiesta via e-mail (v. prgf contattaci in fondo a questa pagina), alla quale seguirà prontamente l'invio di UserID e Password di accesso. Non avendo scopo di lucro, ma trattandosi unicamente di un gesto di altruismo genuino, ovviamente i vostri dati non saranno usati per nessuno scopo commerciale, ma unicamente come garanzia che il vostro intervento sia serio (vi preghiamo di riportare solo dati verificati e verificabili, ad es. citando fonti autorevoli, e non pareri personali, perchè questo non vuole essere un forum o un social media tipo Facebook dove scambiarsi semplici impressioni ed opinioni personali) e soprattutto non nasconda altri obiettivi. In tal senso saranno prese tutte le adeguate misure per impedire azioni non eticamente in linea con l'obiettivo informativo di questo sito.
Se non fosse stato per una coppia di nostri amici (Cinzia e Roberto, che ringraziamo di cuore) io e la mia compagna non ci saremmo posti il benché minimo dubbio sui vaccini pediatrici (in effetti l’informazione sui vaccini sia da parte del mondo medico che dei media tradizionali è pressoché nulla; solo dopo le recenti clamorose sentenze i quotidiani e le tv hanno iniziato a parlarne - a dire il vero la trasmissione Report ne parlò già nel 2000). Quello che posso dire è che inizialmente abbiamo ascoltato con molto scetticismo (e sinceramente anche qualche timore) quanto argomentavano i nostri amici, che avevano scelto di non vaccinare i loro figli. E’ stata la curiosità a spingerci ad informarci (attraverso internet e convegni sul tema). E più ci documentavamo, più ci convincevamo del potenziale rischio a cui avremmo sottoposto nostro figlio vaccinandolo. Poi la spinta definitiva ce l’ha data il prospetto informativo, firmando il quale si acconsentiva alle vaccinazioni e contemporaneamente si manlevava l’AUSL da ogni responsabilità in caso di danni e/o reazioni avverse!! Abbiamo letto una seconda volta perché non ci volevamo credere: noi non siamo medici, non conosciamo la materia, per cui come possiamo prenderci la responsabilità di una cosa su cui siamo incompetenti? E, al contrario, perché chi è competente non si vuole prendere nessun responsabilità? E’ come dire “fidati tu che io non mi fido affatto”. Un controsenso assoluto. Una volta che ci siamo documentati e che abbiamo comunicato alla AUSL il nostro “no consapevole ed informato”, siamo stati invitati ad un incontro con il responsabile della Pediatria di Comunità della AUSL, con l’obiettivo di dissipare i nostri dubbi. Ma in realtà ce ne ha messi altri, derivanti sia dalla lettura della documentazione scientifica e dei bugiardini (mai nome fu più appropriato ) dei vaccini che ci ha fornito, sia dalla incomprensibile veemenza con cui ci ha affrontati (come se si trattasse di una questione personale), pur avendo io e la mia compagna tenuto un atteggiamento estremamente pacato e di puro ascolto, finalizzato ad evitare di fornire pretesti di alcun genere alla AUSL sul nostro comportamento genitoriale. A proposito dei dubbi che avevamo posto in apposita comunicazione alla AUSL sulla presenza di mercurio nei vaccini e sulla sua potenziale tossicità, il responsabile ha risposto: “anche nel tonno che mangiamo c’è una quantità importante di mercurio”. Ma che risposta è?! Ma ti sembra che a un neonato gli diamo il tonno? Anzi, proprio perché consapevoli di ciò, di certo prima di una certa età il tonno non glielo daremo. E d’altronde, per fortuna, almeno in questo caso non esiste nessuna legge dello Stato che ci obblighi a dargli da mangiare il tonno già dal secondo mese di vita! E comunque una cosa è l'ingestione graduale di mercurio derivante dall’assunzione di pesce, una cosa è l'iniezione diretta del mercurio, come meglio specificato nel capitolo “I danni causati”.
In ogni caso noi gli abbiamo detto che non eravamo per un no in termini assoluti: per es. quantomeno si potrebbe spostarli ad un età in cui il bambino abbia già sviluppato un sistema nervoso più robusto (oggi si fanno dopo 2 mesi, ovvero dopo appena 61 giorni di vita), limitarne la somministrazione a quelli realmente utili allo stato attuale della diffusione delle malattie infettive a cui afferiscono, informare in maniera completa e trasparente sui potenziali danni da vaccino, sottoporre il bimbo a test allergologici preventivi atti a limitare pericolose reazioni avverse (da questo punto di vista il buon senso dice che se un bimbo dovesse avere una qualche forma di allergia, è alquanto difficile che i genitori se ne possano accorgere nell’arco dei primi 2 mesi di vita del bimbo; per fare un es. che ci riguarda, anche se non strettamente attinente ai vaccini pediatrici, noi ci siamo accorti al sesto mese di vita che nostro figlio è allergico all’atropina, le gocce che si instillano negli occhi prima di una visita oculistica), e soprattutto effettuare tutte le ricerche medico-scientifiche atte a stabilire o meno l’eventuale tossicità sui neonati dei diversi componenti presenti nei vaccini. Aggiungo che, stranamente, non c’è nemmeno uno standard internazionale rispetto alle tempistiche di somministrazione dei vaccini pediatrici, e che tali intervalli di tempo addirittura cambiano negli anni anche in uno stesso stato (per es. quello dell’Epatite B negli USA è stato spostato dalla nascita, come veniva fatto inizialmente, al sesto mese di vita e successivamente al secondo mese; e non c’è concordia a livello medico/scientifico su quale sia la loro copertura nel tempo (5 anni? 10?) e dunque se e quando occorrerebbe fare eventuali richiami dopo il ciclo effettuato in età pediatrica.
Invito tutti quelli che leggeranno questo documento a non prendere per oro colato quello che è scritto in questo sito, a verificarlo di persona (internet è uno strumento potentissimo.. se si ha la pazienza di cercare, si trova quasi tutto) ed eventualmente a confutarlo. Se invece preferite strumenti tradizionali, sappiate che ci sono libri di medici italiani che tramite un approccio medico-scientifico spiegano molto in dettaglio tutto ciò che riguarda i vaccini pediatrici: da cosa sono i vaccini a quali potenziali danni, a concetti di immunologia, alla storia delle vaccinazioni nel mondo, normative di riferimento, risarcimenti da danni da vaccino, ecc.
Altra fonte importante è l’associazione Comilva, che ci ha aiutato ad affrontare correttamente e secondo le formalità del caso il rifiuto alla vaccinazione di nostro figlio. Dovete sapere che fino a poco tempo fa, almeno nella nostra regione, l’autorità competente sulle vaccinazioni pediatriche era il comune di residenza, che teoricamente aveva la possibilità di irrorare sanzioni di tipo amministrativo ai genitori che rifiutavano di vaccinare i figli, financo a sporgere denuncia al tribunale dei minorenni per “negligenza genitoriale”, il quale a sua volta avrebbe potuto contestare la potestà dei genitori, ovvero togliere l’affidamento del bimbo ai genitori (!). Una forma di coercizione (e di pena) davvero sproporzionata rispetto al contendere e rispetto ad uno Stato di diritto come si professa essere quello italiano. Oggi invece l’autorità competente è la AUSL. Quello che è successo a noi è che la maggior parte dei comuni sotto la competenza della nostra AUSL non procedevano con l’irrorazione delle multe già da molti anni, come tutti quelli per es. della provincia limitrofa, mentre il nostro comune di residenza sì. Per cui noi che abitiamo sul confine con un altro comune che non irrorava multe, “per colpa di pochi metri” ci siamo visti pervenire la multa. Naturalmente ci siamo opposti in giudizio presso il giudice di Pace, spendendo soldi per un avvocato (perché il fai da te in questo caso ci spaventava), e alla fine il comune si è ritirato dalla causa.